Quella di Cerreto Sannita è una storia interessante e caratterizzata da diverse ricostruzioni che si sono susseguite nei secoli. La città odierna infatti, può essere considerata la terza Cerreto in ordine di tempo. La prima era un villaggio di origine sannita, la Cominium Ceritum ricordata anche dallo storico Tito Livio, ubicata sulle alture. A questo periodo risalgono i resti di un tempio intitolato alla Dea Flora, molto venerata dai Sanniti, su cui è stata poi costruita la chiesetta campestre oggi dedicata alla Madonna della Libera.
La seconda Cerreto, definita da alcuni la “Pompei medievale” per il tragico epilogo che la vide protagonista, si formò durante il periodo longobardo. Si trattava di una città fortificata, un tipico borgo con Castello, caratterizzato da piccole abitazioni, strette strade, mura e quattro porte d’accesso. Un borgo sicuro dalle invasioni esterne.
Cerreto è stata dunque ricostruita più volte, ed è un città di fondazione che richiamò a sé tanta forza lavoro, proveniente soprattutto da Napoli.
Gli artisti napoletani rimasero affascinati dal paese e molti, allettati anche dalla possibilità di essere esentati dalle tasse, impiantarono qui stabilmente le loro botteghe. Chi rimase si dedicò alla produzione di maioliche. A Cerreto esisteva già in età medievale una produzione di stoviglie in ceramica in parte smaltate, produzione di oggetti d’uso comune che, con l’intervento degli artisti partenopei, divennero delle vere e proprie opere d’arte.
I maestri napoletani impressero un loro gusto che si esprimeva in forme, motivi e colori sfavillanti, gli stessi che ancora oggi caratterizzano la maiolica cerretese.
È dal 1688, data di un terremoto che sconvolse il Sannio, che Cerreto Sannita è uno dei centri più prolifici per quanto riguarda la lavorazione della ceramica. Allo stesso tempo è sconosciuta a molti la qualità della produzione cerretese, ma già osservando queste foto, anche un occhio poco attento può apprezzarne la bellezza!
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